“They have nothing in their whole imperial arsenal that can break the spirit of one Irishman who doesn’t want to be broken.” – Bobby Sands

Stavo guardando un film diretto da Steve McQueen, “Hunger” quando improvvisamente ho ritrovato e riscoperto il valore degli ideali, dell’ideologia e del patriottismo. Dopo più di un anno nel continente Americano, ho improvvisamente sentito il bisogno di tornare nella mia cara vecchia Europa, che riabbraccerò tra meno di tre settimane. Casa dolce casa, cuore d’ideologie, valori e passione. Bobby Sands infatti non era soltanto un’attivista, lui era un maestro spirituale, un maestro di vita. Bobby Sands e’ uno di quei leader che non va dimenticato, nonostante fosse membro del”Ira e fosse stato arrestato piu’ volte. Sands e’ un martire, un leader carismatico, un’ attivista determinato a prendersi qualcosa e quel qualcosa e’ la libertà. Voleva liberare il proprio popolo dalla repressione britannica, dal pugno di ferro della Thatcher e dalla sua freddezza di fronte a scioperi della fame, omicidi e atti di terrorismo. l’Irlandese Sands e’ un punto di riferimento per tutti i giovani che come, sono “vittime” di uno scontro perenne tra il peccato e il cinismo della società moderna e i valori del passato e del presente. Essere disposto a sacrificare la propria vita per ciò in cui si crede significa essere in grado di sfidare se stessi, di guardare in faccia la morte. Il film diretto da McQueen e’ alquanto interessante anche se a tratti un po’ lento. Il silenzio della galera viene spesso spezzato dal duro suono dei manganelli dei poliziotti che senza pietà colpiscono i prigionieri. Le riprese parlano da sole, sono semplicemente fantastiche. Puoi persino respirare il freddo del nord Irlanda e la tensione che incombe tra le strade di Belfast contro il governo Thatcher, mentre guardi riprese così semplici e realistiche. L’unicità di questo film risiede nella storia di un solo individuo disposto a mettere valori e ideali di fronte alla propria vita. Sessantasei giorni di fame hanno provocato la morte del protagonista. E fu così che la ricchezza dell’etica e dei principi piombo’ su di me come non mai, grazie di cuore Sands, grazie di cuore. 

“They have nothing in th…

L’Europa Traballa, l’Italia tiene duro

L’Europa traballa, l’Italia tiene duro. (Articolo pubblicato sul settimanale cartaceo Il Marco Polo, venduto alla comunità italiana di Vancouver)

 

La tensione è alle stelle. Mentre l’Europa trema di fronte alla trionfante Marine Le Pen, esponente di estrema destra che ha raggiunto quota 17.90% (6’412’802 voti) alle ultime elezioni in Francia.  Mentre l’Europa resta a guardare paesi che sembravano essere al sicuro, come ad esempio l’Olanda, rischiare la tripla A in settimana. Mentre l’Europa rimane incredula di fronte ai numerosi scandali che hanno coinvolto il partito di David Cameron nel Regno Unito le scorse settimane. L’Italia e gli italiani “stringono i denti”.

E’ evidente che questa crisi stia colpendo duramente il nostro paese e in particolar modo il ceto medio. I numeri parlano chiaro: almeno ventisei persone si sono tolte la vita soltanto quest’anno tra imprenditori e disoccupati. Le nuove tasse varate dal governo Monti stanno strozzando imprenditori, artigiani, liberi professionisti e molti altri. La forbice salari-prezzi si è allargata a dismisura, la crescita degli stipendi è ai minimi dal 1983 e un giovane su tre è disoccupato. Il tutto è poi incorniciato dalle indagini contro Berlusconi per il caso Ruby e dell’Utri e dallo scandalo dei fondi pubblici ai partiti che ha coinvolto uno dei partiti di riferimento dell’Italia settentrionale, la Lega Nord, il quale è stato travolto da uno scandalo di dimensioni tali da far dimettere Bossi senior and junior.

In mezzo a questo desolante teatrino etico, economico e sociale, è importante non scambiare la partitocrazia e il gossip con la politica. Nonostante stiano sorgendo nuove incertezze e nuovi timori, bisogna trovare il coraggio di mettere da parte le paure. La nostra risposta deve essere decisa, costante e coraggiosa. Se vogliamo che la nostra risposta sia efficace, dobbiamo rispondere con ancora più democrazia, con ancora più politica e con ancora più liberalizzazioni. L’economia ci ha messo in ginocchio e ora dobbiamo provare a rialzarci. Ridimensionare il ruolo di alcune istituzioni è di vitale importanza poiché dobbiamo rilanciare la competizione in Italia, dobbiamo ridistribuire più equamente il denaro, tagliare tutti gli sprechi in modo tale da ridurre la spesa pubblica, dobbiamo stare attenti a non soffocare il mondo dell’impresa con troppe tasse e lavorare sulla tanto attesa legge elettorale. La riforma sulle pensioni era indispensabile, così come lo è la nuova riforma sull’articolo diciotto e l’IMU. In questo momento è indispensabile mettere da parte le ideologie per combattere per uno scopo comune, il rilancio della nostra economia e della nostra competitività. Nonostante lo spread rimanga imprevedibile, il governo tecnico ha per lo meno conseguito il risultato di ridare credibilità a un paese immerso negli scandali di un presidente ancora desideroso di scendere in campo. I partiti non usciranno dal mandato del governo tecnico in declino, ma ne usciranno rafforzati, poiché avranno l’opportunità di agire concretamente per il bene del paese e continuare un progetto di ristrutturazione del paese dalle fondamenta. Il partito, garante della volontà del popolo, non morirà mai ma rimane necessario instaurare leggi che provvedano a rendere trasparenti i bilanci dei partiti.

L’Italia deve rialzarsi; lo deve fare per se stessa e per l’Europa. 

We had to write a speech on any kind of topic at school…. this is the speech I am going to present Monday

Hello everyone, today I have the hard task to entertain you by talking to you about what the values of ethics and personal responsibility mean to me.

 

Whenever I read about young partisans who were my age and were fighting and dying on the battle field to liberate my country and defend their ideals, I am not impressed by their ideals, but by the lives they chose to lead. I realize that ideals may go beyond pain, sufferance and even death. Whenever I see and read about Syrian children being tortured by Bashar Al Assad, whenever I see entire countries, such as Libya, Syria, Egypt and Tunisia fighting against despotic dictators and their armies, whenever I see young monks setting themselves on fire and dying in silence, I ask myself: “To what extent do my ideals shape me? To what extent would I push myself to apply and defend them?” Because, as Ezra Pound used to say: “ If a man isn’t willing to take some risk for his opinions, either his opinions are no good or he is no good”.

 

Although I am lucky, I was born and raised in a free society, in the so called “first world”, and never had to take on huge responsibilities; I always felt my words and thoughts had to correspond to my actions, I always felt the need to behave according to my values and ideals. This is true even for the small choices I make in my life, like not buying food from corporations as McDonalds and not because I’m Italian ( and therefore used to the best food in the world…) I do so because I don’t want to finance institutions who’s only aim is profit and don’t have social responsibilty, institutions that are above the law, institutions that have no respect of ecosystems, animals and especially of us, us, seen only as consumers, institutions that don’t allow competition, fundamental in a democratic and capitalistic society. In the same way, though I sometimes buy the Globe and Mail or The New York Times, I try to support independent sources of information such as newspapers, websites and blogs that don’t have any kind of preference and interest when they choose what to report, sources of information that aren’t financed by political parties or sponsored by corporations. Also, in the last couple of years I passed more time listening to the radio than watching television because of the overwhelming influence of advertisement in tv. I really want to preserve my independent way of thinking, my individuality, I really don’t want to be affected by this wave of standardization.

 

So, as you can see ethics and morality shape and affect every single aspect of my life. They are a constant; they are part of our history, part of our present and future. Now that I am seventeen, I can firmly state that freedom and rights are as important as laws, ethics and responsibility and a country without laws and rules is just like a child without a mother, who will have a hard time distinguishing what’s good from what’s bad. Ethics and responsibility should be the foundations of our political systems.

 

But is politics something remote and impossible to understand?

 

Should we simply disregard and stigmatize it?

 

Should we dismiss it as something, which is always associated with power, corruption, ego, selfishness, greed and unethical behavior?

 

We have to look back, at the origin of the word “politics” in order to assess what politics is about. Politics comes from the Greek word politikos which means “of, for, or relating to citizens. Politics in fact was born to serve society, provide education and services to the community, fight with diplomatic means for our status quo and guarantee dignity to all social classes. Politics has nothing to do with war and violence because politics accepts and promotes the diversity of thought and the diversity of humanity. The meaning of politcs has been tragically distorted and this  has led to the painful and profound crisis that we are witnessing these days especially in the part of the world I come from.

 

To conclude, I wanted to leave you with a reflection about today’s dynamics and this new widespread attitude of addressing all responsibilities to others, such as the political class. Today, if we look at societies as a whole, we realize that pillars of society such as moral values, ethics and meritocracy struggle throughout all social classes.

I think that we have a duty to try changing things and finding new sustainable solutions to the problems that are afflicting many parts of the world today . As  Albert Einstein correctly  said:

 

Let’s not pretend that things will change if we keep on doing the same things. For all crises bring progress. Creativity is born from anguish, just like day is born from night.

Let’s reconsider the roles and responsibilities that we can all play in our society, let’s reconsider the power of the individual.Image